Considerata la chiusura del nido comunale di Stradella voglio condividere alcune osservazioni con i
genitori che dal prossimo anno si troveranno a dover scegliere tra i
servizi privati.
Si tratta di un post super partes,
perché il nido La Quercia accoglie solo 5 bambini e a Stradella solitamente si
arriva ad avere una richiesta di 60-70 bambini. Non voglio portare tutta
l'acqua al mio mulino, perché sono certa che non riuscirebbe a
contenerla! :)
Io non ho figli, ma sono un'educatrice professionale esperta nella prima infanzia. Ciò significa che conosco i servizi per la prima infanzia e come dovrebbero funzionare.
Immagino che per un genitore la scelta del nido sia influenzata da diversi fattori come la vicinanza a casa o al luogo di lavoro, il prezzo e la flessibilità.
L'occhio dell'educatrice invece si concentra su altro.
Per valutare un servizio per l'infanzia è importante conoscere:
- le educatrici e la loro formazione.
Molti nidi sfruttano la possibilità di assumere con ruoli come personale ausiliario donne che non hanno alcuna formazione o esperienza nel campo della prima infanzia. State ben attenti ai corsi offerti da enti improvvisati. C'è differenza tra 200 ore di formazione approssimativa e 3 anni di studio con tirocinio, laboratori e convegni.
Svalutare il ruolo dell'educatore professionale significa dar poco valore all'educazione dei propri figli, affidandoli senza pensiero a persone non esperte.
Non voglio neppure parlare di chi esordisce con un "sono figlia/o di....".
- Orientamento pedagogico.
Questo punto è strettamente correlato al primo. Perché senza un'adeguata formazione è impossibile dare un indirizzo pedagogico al nido. Ci sono tantissimi orientamenti, alcuni più recenti di altri, ma sempre meglio di niente. Se nessuno vi parla di questo...scappate.
Perché? Si tratta di una gravissima lacuna che rende il servizio un mero luogo di accudimento e contenimento. Uno di quei posti dove parcheggiare il bambino aspettando che diventi grande abbastanza per ricevere un'educazione scolastica.
- La programmazione e la progettazione delle attività.
Le
attività del nido sono strettamente collegate all'orientamento pedagogico e alla formazione delle educatrici.
Le attività del nido devono riguardare diversi contesti di esperienza: psicomotorie,
grafico-pittoriche, manipolazione e costruzione, gioco di finzione e di ruolo.
Le attività sono momenti di crescita durante i quali il bambino sperimanta le
sue potenzialità, le sue acquisizioni e stabilisce
rapporti con se stesso, con gli altri e con il mondo circostante.
Il progetto educativo deve quindi seguire una sequenza razionale e consapevole di attività, che tenga conto delle potenzialità dei bambini, al fine di promuovere lo sviluppo e l'apprendimento.
La scelta è importante se viene riconosciuta all'asilo un valore educativo.
Altrimenti tutte queste parole vi sembreranno tante sciocchezze.
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